venerdì 30 maggio 2008

Quando le persone non finiscono mai di sorprenderti 2 - La vendetta


Sarò scaramntico ma, troppo spesso, mi accade che quando scrivo qualcosa su internet per metterlo a conoscenza dei più, sia esso il messaggio personale di Msn, quello di Facebook o un post del blog, questa cosa cambia in modo sensibile, talvolta ribaltandosi addirittura. Non è proprio questo il caso, ma quasi...
Con la prima persona di cui parlai nel precedente scritto con questo titolo va tutto benissimo, anzi...forse meglio di prima, tant'è che non sono più solo io a raccontare cosa mi capita ma finalmente anche lei mi rende partecipe dei suoi affari, sanando la mia innaturale curiosità e la mia voglia di sapere i vari gossip che riguardano le persone che conosco...
Con la seconda, invece, qualcosa è cambiato. Io ho sempre fatto affidamento sulla sua imparzialità e sui suoi racconti per sapere, effettivamente ed in concreto, come comportarmi con determinate persone. Ho sempre avuto bisogno di una persona così al mio fianco da Umbe, alla suddetta punto primo, alla ex-Spagnoleggiante (solo per citarne alcuni); una delle caratteristiche che più amo nella gente di cui mi circondo è, infatti, la sincerità, anche quella più schietta, magari scomoda o sgradita, ma sempre vera e pura. E questa persona era l'emblema di ciò, fatto per cui io mi ero affezionato al sentire i suoi pensieri e pareri, era come il mio 'Oracolo'...consigli e critiche su qualsiasi cosa...
Ma una ragazzina ha rovinato tutto, attuando uno dei piani più ridicoli per far sapere ad una persona il proprio pensiero, nascondendosi però dietro ad una scusa tanto infantile quanto penosa: fingere di mandare un sms alla persona sbagliata. Ebbene attraverso questo messaggio, la bambinetta (sua amica) le ha scritto che non le piaceva come lei raccontasse le cose sulla sottoscritta. D'altronde la gente, come da titolo, non finisce mai di sorprenderti: se ti comporti come devi, se sei sicuro di ciò che fai e di ciò che dici, se sai di non mancare di rispetto a nessuno con i tuoi modi e con le tue parole....di che diavolo ti preoccupi? Un'altra prova della pena che ormai troppa gente mi provoca...e che spesso condiziona altre persone...tant'è che ora non credo che la mia ormai fu-confidente continuerà nella sua opera, per quanto giusta essa potesse essere.
Ora mi rivolgo a te, cara Babba Natale (citazione doverosa a Prez per il nome): grazie bambinetta, non ti bastava "rovinare" la mia vita, ora ti devi pure mettere di mezzo nei miei rapporti interpersonali. Fatti una bella introspezione e riprenditi! Non chiedermi poi perchè ti rispondo male se ogni cosa che fai la fai con cattiveria e ipocrisia... Se non hai niente da nascondere, che problema hai se qualcuno parla di te? Che tristezza...

1 commento:

Anonimo ha detto...

dunque: il fatto che fosse un sms indirizzato a me e camuffato come se fosse indirizzato a te, l'avevo capito da subito.
E devo dire che sinceramente mi aveva già ferito questo: che lei non avesse saputo trovare il coraggio in più per affrontarmi direttamente.
Quel che mi ha colpito è stato il tono "e comunque la ****è falsa perchè non mi dice le cose in faccia".
Quella sera, dopo aver parlato con te andai a letto e alle 10 e 20 squillò il telefono di casa, tutto normale perhcè abbiamo parenti anziani e sono abituata a sentire squilli del telefono di notte... comunque, sentii mio padre rispondere il mio nome e pensai subito a lei e al casino che intuivo avavo creato parlando con te.
Supposi che te le avessi comunicato la tua "decisione momentanea per il suo bene" e che lei non avesse capito, magari che tu l'avessi rimproverata e che lei sicuramente l'avesse presa male, molto male.
E allora, visto che bisogna citare la fonte delle informazioni, sarà risalita a me e posso solo intuire di striscio i suoi pensieri nei miei confronti: sono sua amica, da me non se lo aspettava, so quanto ci tiene a te e nonostante questo ho voluto metterla comunque in difficoltà.
Oltre al fatto che, essendo lei mia collega, la vedo per sei ore al giorno e quindi sarebbe stato più carino esternare i miei pensieri e le mie considerazioni direttamente a lei, anichè a te.
Sarebbe stato molto più corretto da parte mia, e poi io conoscendoti (seppur poco) avrei potuto imamginare le conseguenze della mia azione e magari, non dico ponderando le parole con te, ma affrontando il discorso con lei, forse avrei potuto evitare tutto questo.
Comunque risposi alla ciamata mezza addormentata: era lei.
Mi disse in maniera motlo agitata, quasi isterica, che aveva sbalgliato a mandare un messaggio e che era arrivato a me e vistoc he erano cose molto personali, se potevo cancellarlo sneza leggerlo.
Visto che di solito sono obbediente rispondo di si, terminata la chiamta, vado a recuperare il cellulare, lo accendo e arriava il messaggio.
Pultroppo il mio cellulare, i messaggi li legge in anteprima: compaiono le priam tre righe del testo dei messaggi e visto che in quel messaggio è presente il mio nome allora non sono più fatti altrui ma diventano fatti miei ne ipotizzo il contenuto.
Leggendolo la mia previsione appare corretta, ma ne rimango lo stesso ferita, sento la familiare fitta al petto che mi viene quando sto male e riescoa trovare l'oblio del sonno all'una e mezza di notte dopo avere consumato un pacchetto di fazzoletti.
La mattian dopo umore nero a mille, occhi da paura: rossi, lucidi, e con le occhiaie inorporate, e in più quell'aria da "oggi mordo" tipica di quando non mi si deve disturbare.
A grandi linee espongol'accaduto alla Lalla (ho detto del comportamento della Mary al Ga e ora hanno litigato epr causa mia, poi ieri mi ha mandato il seguente messaggio e ora le devo fare un bel discorso).
La mia decisine si basava soprattutto sul fatto che mi snetivo ferita ingiustamente e che avrei preferito non avere più a che fare con lei voltando faccia al compito di vegliare su di lei.
Passano le prime due ore e io non accenno nemmeno un saluto eprhcè per me era finito tutto con lei, non esisteva più, anzi a vederal sentiv solo male.
Io, traditrice, mi sentivo tradita da chi avevo tradito.
(scusa il gioco di parole)
Finalemte, visto che sono vicina alla sua postazione, lei è la rpaima a rivolgermi al parola con un "coem stai?" dopo avermelo cheisto più volte, non accontententandosi di un semplice "bene" mi disse di dirle la verità e io gliela raccontai.
All'inizio lei mi rimproverò giustamente la mia colpa, se non mi fossi intromessa la situazione non sarebbe precipitata a tal punto, si è sentita tradita da me.
Visto che il modo fu un tnaitno aggressivello io risposi con un bel "me ne frego" e lei pronta "beh allora pensavo che tu fossi mia amica ma mi sbalgiavo" e poi disse qualos'altro che non capii.
Il mio petto era a pezzi trafitto dalle fitte (hmm dovrò fare un cardiogramma perchè mi preoccupa, un giorno o l'altro muorirò di crepacuore) le lacrime tornavano a sgoragare.
In pochi attimi iniziai a piangere a dirotto ma in modo silenzioso perhcè detesto piangere e farmi vedere debole, per come sono.
A quel punto inizia una conversazione scritta su un folgio di carta dove si chiarisce: lei ci tiene alla mia amicizia e mi chede se è possibile ricominciare.
Oltre a ciò mi chiede di non cambiare il mio comportamento nei vostri confronti.
Visto che con lei ci ho passato cinque anni della mia vita, visto che lei mi ha aiutata molto, visto che mi stava a cuore la sua storia con te, e visto che mi sta a cuore il suo futuro, accetto e mi impongo di ritentare e magare di essere un po' meno meschina nei suoi confronti.
Rimaneva da sistemare con te.
Onestamente son sono la persona forte che posso sembrare: sono debole e vigliacca e ho rimandato il parlarti fino ado ora e forse lo avrei fatto anche per più tempoe se non fosse per un fatto che spiegherò più tardi.
Ecco, non riuscivo a trovare la forza di parlare di nuovo con te, sia per la paura di fare altri sbalgli, sia per il fatto che in cuor mio non si era ancora ricostruito il rapporto di fiducia che ho con Mary e probabilmete, parlando con te, mi sarei sbilanciata inveendo contro di lei causandole altro male.
Magari avrei inveito senza alcuna ragione pure con te e quindi non mi andava di fare un altro pasticcio e di rovianre un'altra amicizia.
E quindi pensavo di rimandare.
Per evitare la tentazione di contattarti non accesi il compiuter per queste due sere e non ebbi conversazioni con nessuno anche perchè non mi andava di parlare.
è qui che oggi, Mary, ha rionquistato pienamente tutto il mio affetto: oggi si parlava del fatto che non mi facevo viva con te.
Io le risposi che sinceramnte non mi andava di parlare e di dover pondereare ogni cosa che dicevo, perchè altrimenti sarebbe venuto meno il motivo cardine della nostra amicizia:la sincerità; e poi avrei avuto disagio a parlarti perchè avrei il timore di combinare qualche altro guaio.
A questo punto lei ribatte dicendo che mi pregava di non rovinare il mio rapporto con te visto che hai perso a causa sua molte amicizie e afferma che è arrivata ad essere gelosa del fatto che io ti manco.
Onestamente mi è sembrato molto improbabile che io ti mancassi, infatti le risposi che uno come te, abituato a potare fuori le persone dall'albero bella sua vita, sicuramente pova poca nostalgia per una persona.
Figuriamoci se una persona potesse mancarti! Ma lei continuò a pregarmi di parlare con te, di non lasciar perdere tutto e di ritentare.
Se non fosse stato epr te il mio compiuter sarebbe stato spento ancora per molto tempo.
Questa sera, notnado la tua scritta "ora si oltrepassa il segno" mi sono incuriosita e allora vengo qui a cercare novità sul tuo blog e scopro con molto stupore questo post dedicato a me.
Un tuffo al cuore e la solita fitta di rimorso più che meriato per la mia vigliaccheria e leggnedolo scopro che davvero la nostra era un'amiciza (io diffido molto delle amicizie perchè dò un grnade valore alla parola amico e molti al giorno d'oggi ne abusano) e scopro pure che mi ahi citato in un'alto post.
Quel post di cui hai parlato io avevo all'inizio pensato che si stesse parlando di me ma poi, chiededo a te delucidazioni di che fosse la seconda persona presente (la seconda, ma non per importanza. citazione tua per farti cpaire a chi mi riferisco) tu mi risposi la Bar mia amica.
Evidentemente ci fu un malinteso e io capii che non ero stata citata.
Questa sera ho cpito il mio errore e ti chiedo scusa del mio comportamento vigliachco che ho dimostrato nei tuoi confronti.
Scusa davvero. se accetti la mia proposta di perdonarmi epr non aver saputo superare come il mio compito mi imponeva, questo periodo buio, io sono disposta a non cambiare atteggiamento nei tuoi confronti.
Ah mi metto come anonimo perchè h trattato di temi personali e visto che so quanto tu ci tenga alla privacy, il mio nome sarebbe stato compromettente